Un candelabro nazista come centro tavola
La passione della destra destra italiana per la paccottiglia neopagana si è concentrata negli ultimi anni sul far tornare di moda la Julleuchter delle SS.
Benvenute e benvenuti,
la puntata di oggi di S’È DESTRA è un fegatello del lavoro di indagine attorno a Marcello De Angelis, lo storico esponente della destra romana, già Terza Posizione ed ex Senatore di Alleanza Nazionale, dimessosi dal ruolo di responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio
Un fegatello secondo Treccani è un “pezzetto di fegato di maiale, involto nella rete e cotto”. Si dice anche “rinvolto come un fegatello”, per indicare una persona molto coperta per ripararsi dal freddo. Ma oltre al significato culinario e figurato, il fegatello è anche “un’antica variante della «difesa dei due cavalli», caratterizzata dal sacrificio di un cavallo da parte del Bianco” nel gioco degli scacchi, ed è usato in gergo cinematografico e sta a significare “piccola scena, breve pezzo di raccordo in un film”. Girare un fegatello dunque sta a significare filmare particolari, spezzoni, immagini che saranno poi utilizzate in fase di montaggio.
Il nostro fegatello è una lampada, una lampada che piaceva ai nazisti, e per la quale la destra destra italiana ha sviluppato da qualche tempo una vera passione.
S’È DESTRA esce ogni venerdì. È realizzata in collaborazione con Fandango Libri, la casa editrice del mio libro Fascismo Mainstream (che se volete acqusitare per sostenere questo lavoro è cosa gradita).
Cos’è la Julleuchter
Mentre Marcello De Angelis è nella bufera per le dichiarazioni sulla strage di Bologna e per il testo di una canzone antisemita, l’ex deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano tira fuori questo screen di un post del profilo Instagram dell’uomo di Francesca Rocca.
La Julleuchter è una lampada portacandele di terracotta, originaria della Svezia del XVI secolo, che per ragioni che francamente non ho avuto tempo (né troppo interesse) di verificare, è passata nell’armamentario del neopaganesimo nazista.
Il nazismo intendeva soppiantare il cristianesimo costruendo un calendario di festività alternative. Nel 1936 Heinrich Himmler stabilì le nuove feste comandate delle SS, tra queste il Julfest, ovvero la festa del solstizio d’inverno, quando le SS dovevano accendere la lampadain casa. La luce accesa ogni 21 dicembre, avrebbe dovuto ricordare “l’anno delle Grandi Migrazioni” dei popoli del Nord in Europa, ma anche il simbolo di un focolare sempiterno, di una comunità che si rinnova come la luce eterna del sole.
Buffonate neopagane? Buffonate neopagane.
Ma buffonate neopagane che piacevano tantissimo a Himmler, tanto che l’SS-Julleuchter prima veniva consegnato i modo standardizzato a tutti i membri del corpo, mentre successivamente venne utilizzato come decorazione al merito.
Particolare che rende tutto ancora più orrendo: il candelabro per festeggiare il capodanno pagano, venne per un periodo fabbricato dai prigionieri del campo di concentramento di Dachau alla fabbrica Allach.
Quando il criptonazismo sta bene come centro tavola
Un oggetto dal design naïf, brutto ma innocuo. Credo che proprio il suo mimetismo dal punto di vista estetico, abbia fatto il successo contemporaneo del candeliere. Un criptonazismo presentabile, un riferimento invisibile per chi lo osserva senza essere un iniziato.
Sono state già un paio le occasioni in cui la Julleuchter è arrivata agli onori delle cronache, notata ad eventi dell’estrema destra. La prima l’aveva raccontata il giornalista Andrea Palladino sul quotidiano la Stampa: Aleksandr Dugin, il filosofo russo proprio lui, è in giro in Italia per un tour di conferenza organizzato dai suoi estimatori di sempre, gli estremisti di destra innamorati dell’Eurasia (e oggi come Dugin sostenitori dell’invasione dell’Ucraina), quando sbarca a Gavirate in provincia di Varese. È ospite dell’associazione “La corte dei Brut”, e qui gli viene regalata dai camerati italiani una Julleuchter.
Passa qualche mese e la lampada solstiziale viene vista sul tavolo dei libri in vendita dell’editore Altaforte (vicino a CasaPound) durante una presentazione. Insomma da qualche anno la Julleuchter è tornata di moda. Una paccottiglia neopagana per cui i nazisti stravedevano, che viene venduta sul sito dell’editore Passaggio al Bosco, un progetto politico/culturale emanazione di Casaggì - di cui abbiamo parlato ampiamente qui - punto di riferimento per la destra destra più destra all’interno di Fratelli d’Italia.
È a disposizione in due colori e costa 37 o 42 euro. Ecco come viene presentato sul sito:
Usata come dono rituale, la lanterna ha una funzione propiziatoria e ben augurale: oltre alla celebrazione solstiziale – infatti – veniva donata in occasione dei matrimoni e dei grandi eventi, andando a decorare un angolo importante della casa e contribuendo a vaporizzare l’ambiente attraverso l’applicazione di oli essenziali. La riedizione di questo oggetto – realizzato dalle sapienti mani di un artigiano – vuole essere un piccolo contributo alla conoscenza e alla valorizzazione della lunga memoria europea: dinanzi alle derive dello sradicamento globale e del progressismo livellante, diventa necessario custodire e trasmettere la preziosa eredità dei nostri antenati, riaffermando la tensione verso il sacro, la potenza ancestrale della nostra identità e la perenne armonia con il Cosmos.
Anche Himmler consigliava ai membri delle SS di tenerla in casa, costruendo un angolo come un altare dove custodirla. Una bella idea per “vaporizzare l’ambiente attraverso l’applicazione di oli essenziali”, guarda caso con una perfetta riproduzione del candeliere prodotto da Allach per le SS.
Premessa: non esiste cosa più lontana da me che del nazismo e della destra in generale.
Vorrei dire che sarebbe più corretto dire che le feste cristiane avevano già a suo tempo sostituito bellamente le feste della tradizione millenaria del paganesimo e che quindi questa sarebbe stata una reintroduzione e non una usurpazione.
E poi definire "buffonate pagane" una cultura millenaria, quantomeno, mi sembra un po' irrispettoso (da qualunque parte la si guardi).