Pannella + Meloni = Giulio Terzi di Sant'Agata
Buon venerdì a tutte e tutti,
oggi parliamo di Giulio Terzi di Sant’Agata, l’ex ministro del Governo Monti folgorato sulla via di Meloni, e delle ossessioni geopolitiche della destra destra e della nuova dottrina che sembra contrassegnare le nuove élite liberali e conservatrici: dall’universalismo che pretendeva di esportare la democrazia, all’eccezionalismo da difendere a ogni costo.
Questa è l’uscita trentacinque di S’È DESTRA, una newsletter settimanale in collaborazione con Fandango Libri, con cui ho dato alle stampe Fascismo Mainstream.
Per chi vuole domani ci vediamo a Centocelle con Leonardo Bianchi che discute del suo nuovo libro con Eddi Marcucci. La settimana prossima una recensione intervista qua su S’È DESTRA.
Per qualsiasi cosa la mia email è valrenzi@gmail.com
Avete mai visto questa mappa? Forse sì, ha cominciato a circolare dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Rappresenta il progetto di smembramento dell’attuale Federazione Russia in tanti stati nazionali. Ne esistono altre che riguardano invece la Cina (il tema è affrontato in questa uscita di Tempolinea, le newsletter di Iconografie).
Questa è propagandata dal Forum delle Nazioni Libere della Post-Russia. L’organizzazione è stata registrata legalmente in Polonia l’8 novembre del 2022. La IX edizione del Forum si è tenuta al Senato italiano qualche mese fa, grazie a Giulio Terzi di Sant’Agata.
Il senatore ed ex ministro degli Esteri del Governo Monti, è attivissimo da quando è entrato in parlamento. Presidente della quarta Commissione permanente del Senato, che riguarda le Politiche dell’Unione Europea, è instancabile nell’aderire a iniziative che hanno quasi tutta la stessa natura: promuovere l’interventismo occidentale nel mondo. In questo caso l’ossessione è quella di balcanizzare gli stati considerati avversari geopolitici, promuovendo dall’alta una perversione dei processi di decolonizzazione, scommettendo su
È un animale politico strano l’ex ministro, arrivato alla politica dopo una lunga carriera diplomatica, nel 2013 si iscrive a Fratelli d’Italia, in tempi molto lontani dall’attuale successo elettorale, . Nel 2017 si iscrive anche al Partito Radicale Transnazionale (che semplificando possiamo dire essere i pannelliani di destra), di cui diventa anche Presidente Onorario.
Intanto la sua adesione al partito di Giorgia Meloni è tutt’altro che formale. Nel 2014 entra nell’ufficio di presidenza, nel 2021 diventa responsabile del dipartimento rapporti diplomatici, e nel 2022 viene candidato in un collegio considerato sicuro entrando in Senato.
Il colpo di fulmine tra Giorgia Meloni e Giulio Terzi di Sant’Agata avviene attorno alla vicenda dei “due marò”. Quando rientrano in Italia l’11 marzo del 2013 per un permesso elettorale, i fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone accusati di aver ucciso due pescatori indiani, il ministro degli Esteri annuncia che non avrebbero fatto ritorno in India. Monti smentisce Terzi, che alla fine si dimette. A difenderlo la destra di Giorgia Meloni e quella di Matteo Salvini. La prima decisamente più atlantista di quella di Salvini, in piena luna di miele con il putinismo, e scocca così l’amore.
Giulio Terzi è uno di quei politici che usano i diritti umani non come valore universale, ma come motore ideologico con cui giustificare la superiorità occidentale. Il regista della politica estera di Fratelli d’Italia, non solo lavora a immaginare la spartizione della Russia, ma un altro suo pallino è il sostegno al MEK (Mojahedin del Popolo Iraniano) e alla sua leader Maryam Rajavi, che è anche la Presidente “Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana”, importante lobby dei fuoriusciti. Il Mek è un’organizzazione in origine d’ispirazione marxista, che ha teoricamente disarmato la sua attività, conquistando a partire dai primi anni 2000 il completo appoggio e sostegno di Usa e Israele. Terzi è il principale sponsor italiano dell’organizzazione.
Pannelliano convertito alla destra destra, Terzi è garanzia di atlantismo e ha trovato il suo spazio dentro Fratelli d’Italia con la garanzia di poter lavorare allo scontro con i nemici dell’Occidente. La Russia, l’Iran e, ovviamente, la Cina.
Il suprematismo occidentale, che accomuna la destra di Meloni e una gran parte dell’universo liberale radicalizzatosi negli ultimi anni, sta demolendo per pezzo per pezzo le istituzioni che l’occidente stesso ha creato a cominciare dall’ONU. E una figura come quella di Giulio Terzi di Sant’Agata sembra un buon caso di studio per raccontare questo fenomeno. Un processo ancora in corso che ha avuto al momento il suo apice nella reazione alla guerra scatenata da Israele a Gaza, che ha mostrato tutta l’ipocrisia di un occidente che usa il doppio standard e incapace di considerare il punto di vista del Sud Globale, che parla di difesa di diritti umani ma sostiene un paese che ogni giorno calpesta con arroganza il diritto internazionale.
Non è andata a finire molto bene con l’idea di esportare la democrazia. Così dall’universalismo siamo passati a difendere l’eccezionalismo e la superiorità occidentale. A ogni costo.