L'estrema destra portoghese ha preso un sacco di voti
La storia di Chega e del suo leader André Ventura, che ha riportato l'estrema destra in parlamento, passando in soli cinque anni dall'1,3% al 18% dei consensi.
Buon sabato a tutte e tutti,
Eccoci alla trentottesima uscita di S’È DESTRA, la newsletter che racconta l’Italia al tempo del governo della destra-destra e arriva sulle vostre mail una volta a settimana (tra il venerdì e la domenica).
È realizzata in collaborazione con Fandango Libri, che ha pubblicato Fascismo Mainstream.
Le elezioni europee si avvicinano, e l’estrema destra continua a fare il pieno di voti negli appuntamenti elettorali nazionali.
Il Portogallo non ha fatto eccezione con l’affermazione di Chega (che vuol dire basta), che ha incassato bene il 18% dei consensi, diventando determinante per la possibilità di formare un nuovo governo. E proprio al successo elettorale portoghese è dedicata questa uscita.
A proposito di Europa e del vento che soffia da destra, vi segnalo il libro Francesco Cancellato, il mio direttore a Fanpage.it, che si intitola Nel continente nero (Rizzoli) ed è un ottimo modo per avvicinarsi al voto di giugno e capire quale sia la posta in palio.
Le elezioni anticipate in Portogallo
Le elezioni anticipate erano arrivate dopo che, il 7 novembre del 2023, si era dimesso il primo ministro socialista António Costa. Nell’annunciare che lasciava l’incarico da primo ministro, Costa rendeva nota l’esistenza di un’indagine per corruzione riguardante esponenti del suo governo.
A essere incriminato è stato Antonio Costa Silva, quasi omonimo del premier ma, per un errore di trascrizione delle intercettazioni (pubblicate anche dai media pochi giorni dopo le dimissioni) è sembrato che lo stesso ex premier fosse coinvolto. È stata invece successivamente chiarita la sua totale estraneità ai fatti ma, come si dice, ormai la frittata era fatta.
Il voto del 10 marzo 2024 ha sancito la sconfitta del blocco di centrosinistra che aveva sostenuto l’ultimo governo Costa. Nonostante il Partido Socialista ha ottenuto il 28,66% dei consensi, conquistando 77 seggi, il partito di maggioranza relativa è il Partito Social Democratico (centrodestra) con il 29,55% dei consensi e 79 scranni nell’assemblea legislativa portoghese. Ma la vera sorpresa delle urne è stato il successo di Chega, un partito di estrema destra guidato da André Ventura, che ha conquistato oltre il 18% dei voti.
In poche parole, esclusa la possibilità di un governo di unità nazionale tra PSD e PS, se vuole governare la destra moderata si dovrà necessariamente alleare con quella più estrema. L’alternativa è un governo di minoranza (finché dura), o il ritorno alle urne.
Breve storia di Chega
La prima volta che Chega si presenta alle elezioni è il 2019, in occasione delle europee del 2019. Fa parte di una coalizione di sigle di partitini: con il Partito Popolare Monarchico, Cittadinanza e Democrazia Cristiana e il movimento Democrazia 21. L’esperimento politico non va propio bene: 1,6% dei voti e nessun seggio.
Ma il sistema elettorale - un proporzionale puro - tutto sommato invita a insistere sulla stessa strada: alle elezioni legislative del 2019 Chega raggranella l’1,35% dei voti e elegge il suo portavoce André Ventura.
Ventura negli anni successivi all’elezione diventa il padrone assoluto del partito, mette alla porta chiunque non sia d’accordo con lui, e conquista a suon di dichiarazioni contro le persone Lgbtq+ e di xenofobia contro migranti e rom, parecchio eco mediatico.
Nel 2021 il primo exploit: Ventura porta per la prima l’estrema destra portoghese in doppia cifra dalla Rivoluzione dei Garofani: al termine del conteggio dei voti Chega festeggia con l'11,9% dei voti.
Chi è André Ventura
Classe 1983, André Ventura non ha un passato di militanza di estrema destra, ma di giornalista in un media conservatore, dove si occupa a lungo di sport e cronaca nera. Qui assimila i rudimenti di una comunicazione sensazionalista e dai toni populisti: davanti a uno schermo di un canale televisivo privato. Dalla tv impara a capire con grande fiuto cosa la gente si vuole sentire dire e come dirlo per attirare l’attenzione.
Il suo approdo in politico arriva tramite l’adesione al Partido Social Democrata, si mostra fin dai suoi esordi in politica particolarmente vicino all’ala più conservatrice del partito. Nel 2017 viene eletto consigliere comunale a Loures, nella cintura di Lisbona. Ma non basta alla sua ambizione: nel 2019 saluta i compagni di partito e partecipa alla fondazione di Chega: sarà lui, nello stesso anno, a riportare l’estrema destra in parlamento dopo la fine del regime fascista di Salazar.
Il mix ideologico di Chega
Il Portogallo l’estrema destra non ha una storia o una tradizione all’interno della sua storia democratica recente. Per intenderci, non 'c’è un equivalente per consensi e filiazione ideologica di quello che è stato in Italia il Movimento Sociale Italiano. Il colpo di Stato del 25 aprile 1974, quando i colonnelli dell’esercito danno vita alla Rivoluzione dei Garofani, la dittatura di António de Oliveira Salazar era già consunta. L’estrema destra prova a riorganizzarsi, ma paga una grandissima frammentazione e soprattutto la repressione che subisce quando tenta la carta della violenza e del terrorismo. D’altronde il Portogallo aveva in quel momento il più alto livello di analfabetismo, mortalità infantile e il tenore di vita più basso dell’Europa occidentale: non erano in molti a rimpiangere il regime di Salazar. Nel 1980 una coalizione tra le sigle nazionaliste e ispirate da figure del vecchio regime prese solo lo 0,4% dei voti.
Dagli anni Novanta l’estrema destra portoghese inizia a superare la vecchia identità Salazarista, estremamente conservatrice e tradizionalista, per aprirsi agli slogan con i quali la destra radicale iniziato a sfondare anche elettoralmente. La xenofobia comincia a essere un tema di successo nel mercato politico, in un paese sempre più multiculturale. L’etnonazionalismo del Movimento de Acção Nacional e il più recente Partido Nacional Renovador, non riusciranno però a sbarcare in parlamento.
Quello che mancava all’estrema destra portoghese dal 1974 a oggi è stato soprattuto un leader carismatico, ma anche un abito post ideologico in grado di fare da ombrello a tendenze diverse. Dentro Chega Ventura è riuscito a tenere insieme i fan di Trump e delle teorie del complotto con il tradizionalismo cattolico; i nostalgici di Salazar con chi lancia slogan No Vax; il razzismo suprematista con un conservatorismo in doppio petto. Inoltre è stata proprio la mancanza di “storia” a rappresentare un vantaggio per Chega e l’estrema destra, che si è presentata come una novità agli elettori, rappresentata da una classe dirigente di outsider.
Movimento Zero e estremisti dentro Chega
Uno degli aspetti che più preoccupa gli analisti che si sono occupati di Chega è la tendenza del movimento a esprimere con disinvoltura atteggiamenti autoritari e insofferenti alla democrazia, e la presenza nei suoi gruppi dirigenti di elementi che vengono dai gruppi suprematisti e dell’estrema destra militante.
Esemplare è il rapporto tra Chega e il Movimento Zero, come è stata chiamata la mobilitazione di appartenenti alle forze dell’ordine. Il Movimento Zero prende il via quando alcuni agenti vengono condannati per aver aggredito sei giovani di Cova da Moura. Si organizza sui socialnetwork e in alcune occasioni manifesta contro i vertici delle forze dell’ordine e la politica. Dietro rivendicazioni di natura apparentemente sindacali, Movimento Zero chiede soprattutto l’impunità per gli agenti e i militari, e si diffonde nelle principali città del paese.
Vietato criticare la polizia è il messaggio, tanto che gli agenti/attivisti iniziano a diffondere online i profili di chi se la prende con gli abusi commessi in divisa. Tra il 2019 e il 2020 il rapporto tra Ventura e Movimento Zero si fa sempre più esplicito, anche se il movimento si presenta naturalmente come apolitico: è proprio il leader di Chega l’unico rappresentante istituzionale a sostenere senza se e senza ma un gruppo al limite dell’eversivo
Il Global Project Against Hate and Extremism (GPAHE), in un recente studio ha particolarmente prestato attenzione a Chega Juvetude, la giovanile del partito, monitorando i suoi leader locali e nazionali. Il risultato è un campionario quasi completo di tutte le correnti dell’estrema destra europea e statunitense. Nonostante alcuni candidati siano stati rimossi dalle liste da Andre Ventura, che si è detto “colto di sorpresa” da queste presenze, l’impressione che se ne ricava è che la spina dorsale e militante del partito sia composta da estremisti che condividono ideologie apertamente suprematiste e fasciste.
Prossima fermata: Bruxelles
Se nel 2019 Chega rimase fuori dall’Europarlamento, sembra oggi scontato il suo ingresso a Bruxelles. Sorridono Salvini e Le Pen: il partito portoghese infatti non vede l’ora di iscriversi al gruppo Identità e Democrazia, con la Lega, i tedeschi dell’AFD e il Rassemblement National.